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Conoscendo!

Il tempo passa e non me ne rendo conto. Sono già passati due mesi da quando sono in Bolivia e uno da quando sono a Tarija.
Ogni giorno è talmente intenso che vorrei fermare il tempo, per poter assaporare ogni singolo momento che vivo. Da due settimane ho un diario personale, dove annoto le sensazioni e le emozioni che ho provato durante la giornata. Cerco di essere costante, non sempre ci riesco, ma è ottimo strumento per elaborare quello che vivo e quello che sento.
La mia compagna di servizio civile ovvero la mia futura coinquilina, non è ancora arrivata. Ufficialmete continuo a vivere sola, ma nella realtà, la mia casa è aperta. Aperta a chi vuole condividere con me il rituale del mate, ai viandanti, a chi vuole bere un caffè italiano o un vino boliviano, a chi ha voglia di compagnia, a chi ha bisogno di un posto dove dormire.
Ho inaugurato il guest-book della mia casa a Tarija: vi sono già due commuoventi dediche di una statunitense e due francesi che ho ospitato. Da pochi giorni sono ripartiti…Erano di passaggio a Tarija e continueranno il loro viaggio, laddovè il vento li porterà, lasciando una parte di loro, nei posti che incrontrano sulla loro strada.
Con loro ho scoperto dei luoghi affascinanti vicino Tarija, per esempio Coimata. Un luogo montagnoso e con piscine naturali.

Con i/le francesi e con altri ragazzi del “mondo”: boliviani, una giapponese e una olandese, ho scoperta l’ebrezza del percorrere 30 km in due giorni all’interno di una riserva naturale: la cordillera del Sama.

Siamo saliti fino ai 3.600 (ho di nuovo provato un pò di mal d’altura), per poi ridiscendere, percorrendo un cammino incaico, fino ai 2000 metri. La prima notte abbiamo dormito in una casa di un contadino. Una delle poche case, nel raggio di non so quanti chilometri. Essere circondata dalla sontuosità delle montagne e dalla semplicità dei prati e dei torrenti, senza l’interruzione del traffico di macchine e di persone, conduce ad un’armonia con la pachamama: la terra, la natura.

Il cammino dell’inca viene tutt’ora utilizzato per trasportare merci e raccolti, caricati sui muli.

La Bolivia offre uno spettacolo paesaggistico fenomenale. Valle, altiplano, amazzonia, fiumi, laghi…c’è tutto…tranne il mare. Che tuttavia i Boliviani, continuano a rivendicare al Cile.
La città di Tarija con i suoi 180.000 abitanti, dopo la tranquillità che si respira nei paesini circondanti o nei luogi naturali quasi desolati, sembra una città molto più grande di quella che poi effettivamente è!

Tarija fino alla fine del mese di aprile, ospita una serie di eventi culturali, inseriti nelle programmazione del mese della cultura. Tutti eventi gratuiti e di grande spessore. Ho avuto il piacere di assistere ad un concerto di chitarra classica, ad un concerto Jazz con un gruppo da togliere il fiato: efecto Manadrina in un teatro con un’acustica fenomenale, ho assistito ad uno spettacolo teatrale “solo con esto” con una critica costruttiva della realtà boliviana, ho festeggiato insieme ai tarijeñi il 15 aprile, la giornata della liberazione di Tarija.

D’altra parte la mia esperienza in Mujeres en Accion, mi assorbe molto, soprattutto da un punto di vista emozionale.
5 giorni alla settimana, vado nell’albergue, la casa rifugio dove vivono le adolescenti vittime di violenza sessuale. La relazione con le ragazze e con il personale che vi lavora, si consolida sempre più. Domani io e una psciologa inizieremo un lavoro su quello che in spagnolo si chiama “plan de vida”, ovvero la costruzione del proprio percorso personale a partire dalla consapevolezza di se stesse, delle capacitò e dei sogni.
Domani condurrò il tema dell’identità: sesso e genere e ruoli stereotipati nella società, e dell’autostima. Sono curiosa di vedere come reagiranno le ragazze, e entusiasta di poter gestire il taller.

A volte è difficile gestire le emozioni che provo. Soprattutto quando si toccano con mano le situazioni di violenza.
Non molti giorni fa, abbiamo avuto l’occasione di promuovere il programma Vida Digna, in una feria educativa. Ho spiegato a bambini ed adolescenti che passavano per il nostro stand, l’obiettivo della casa rifugio. Poi ho chiesto loro di scrivere su dei bigliettini cosa rappresentasse per loro la violenza sessuale. Ecco il pensiero che una adolescente di 14 anni ha scritto:
Es lo mas feo que se puede hacer a una mujer, por que atentaron a la dignidad de una mujer y por que jamas serà la misma. Pero casi no se puede hacer nada contra esto, solo quizas despues que ha sucedido. Pero el daño ya està hecho“…” é la cosa più brutta che possa essere commessa contra una donna, perchè commettendola (la violenza sessuale) si attenta alla sua dignità e perchè non sarà più la stessa. Quasi non può essere fatto niente contro questa violenza…perchè il danno già è stato compiuto”;
Un’altra ragazza ha scritto:
Es una agresion que se hace a los niños, niñas y adolescentes, que violan psicologicamente y fisicamente a las personas. Las violaciones se dan en la familia, collegios, calles. Esto es malo por que todos lo que son violados viven con eso toda su vida y quedan marcados“…”é un agressione verso i bambini, le bambine e le e gli adolescenti, una violenza psiologica e fisica verso le persone. Gli stupri avvengono in famiglia, a scuola, per strada. Tutto questo è terribile, perchè tutti coloro che vengono violentati, vivranno tutta la vita con questo trauma e rimarranno per sempre marcati”.
Penso che questi pensieri dimostrino la piena consapevolezza dei bambini e degli adolescenti, su cosa significa essere vittima di violenza, che sia sessuale o psicologica.

Cercherò di aggiornarvi il prima possibile…
Abbracci internazionali…

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One Response

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  1. Eugenio Scardaccione says

    Splendida ELISA,
    la descrizione di quello che stai vivendo è toccante. Ho cercato di immaginare quello che vivi e riesco appena, appena a mettermi nei tuoi panni. Sono ammirabili Il tuo spirito di avventura, il desiderio di conoscere ed esplorare nuovi mondi, avvicinarsi con rispetto e curiosità a diverse tradizioni culturali. continuo ad essere fiero di te , così come mamma ,Irene e Francy. Fai benissimo ad aggiornare il blog così come scrivere il prezioso diario. Due modalità e strumenti utili per te e gli altri che ci tengono molto a te, perchè lasciare una traccia di quello che fai e vivi, diventa fonte di apprendimento proficuo. Non vediamo l’ora di raggiungerti a fine luglio ….per assaporare quello che fai in terra boliviana. Bellissime le foto a supporto dei tuoi avventurosi viaggi. Ciao e alla prossima!–tuo fan papà–